Siamo sotto il lume di una rosa stellare
in questo tempo che ci è sempre debitore.
Mi chiuderei gli occhi per non risvegliarmi,
ti chiuderesti gli occhi per non risvegliarti
quando la violenza consegna il suo nuovo concerto
all’alba dei giorni.
Che fai stasera? Glicine dall’aspetto eterno
lungi dalle catene delle stagioni
ma così brillante
seppur di rivolo di lacrima sulle labbra.
Stasera nelle pareti insulse del mondo
ti vedo splendere
nella scia di un cielo senza perdono.
…Esprimi nel teatro dei respiri
la tua chiusa con il tocco finale
quando apre l’inizio di una bella speranza.
…Ma in me, mia cara
riappare sempre una lettiga di sole
che mi conduce nel letto della sera
sempre più stanco e malato d’amore.
Che fai mia cara … stasera?
Noi, che non crediamo al nulla
ma questo nulla bussa continuamente alle porte
come l’ultimo vagabondo senza meta.
I tuoi versi, i miei versi
sono lettere nel fuoco
e si fanno fiori per non morire mai
nemmeno negli autunni del cuore.
Sotto il lume di una rosa stellare… rivivo
e ti penso nella delicatezza di un petalo
maledettamente e vigliaccamente
accarezzato nella bufera
di questo tempo terreno.
Carmelo Caldone