Non riesco a trasformare la mia tristezza
in finta allegria se prima non m’attraversa il cuore
la vera bellezza d’amare
Carmelo Caldone
Non riesco a trasformare la mia tristezza
in finta allegria se prima non m’attraversa il cuore
la vera bellezza d’amare
Carmelo Caldone
San Mauro di Romagna(attualmente San Mauro Pascoli) 31-12-1855
Bologna 6-4-1912
Pascoli da giovane
Il padre Ruggero Pascoli con i tre figli maggiori
da sinistra: Giacomo, Luigi e Giovanni ( 1862)
Pascoli con le sorelle Ida e Maria
La casa Natale del poeta (San Mauro Pascoli)
Pascoli a Matera
ALCUNE TRA LE TANTE OPERE DI PASCOLI
Myracae
Primi poemetti
Odi ed Inni
Poemi Italici
Le canzoni di Re Enzio
Poemi del risorgimento
Poemi conviviali
Canti di Castelvecchio
Poesie varie
Poesie famigliari e d’altro genere
Poesia latina
Prose
UNA FRASE DI GABRIELE D’ANNUNZIO DEDICATA A PASCOLI:
“Giovanni Pascoli è il più grande e originale poeta apparso in Italia
dopo Francesco Petrarca” (Gabriele D’annunzio)
Stasera il cielo ha lasciato cadere
i suoi disegni più occulti
negli angoli dove vivono
disperate sensazioni.
Ha dipinto sulle tele delle ombre
la lucerna della mia esistenza.
Stasera tutto è fermo
ferme sono le lancette del mio lamento
nel grande orologio dell’Eterno
ma puntano su un cuore
dove vide naufragare i suoi sogni.
Insieme su una pagina
ancora non macchiata dal destino
faremo vivere una nuova rinascita
e… come usciti da un labirinto
ci orneremo di rose nel corpo.
Fuggiremo nel dì
laddove il dolore si distrae
voltando il suo volto altrove
ma stasera tutto è fermo
e le sfere degli innocenti
sono innumerevoli occhi astrali
cadute nelle nostre segrete del cuore.
Carmelo Caldone
Nelle ore tarde della notte
la mia mente e la mia anima
si concordano per fuggire.
C’è sempre una valigia
adornata di sognanti viaggi
ed un corpo che vuol reagire
negli affanni del tempo.
Non ho tanto motivo per rimanere
il dipinto della mia esistenza
non ha colori che vorrei.
Se devo scegliere tra la solitudine
e la compagnia che non corrisponde
scelgo la prima ipotesi
almeno potrei benedire
un grande silenzio
quando non fa promesse
ma ti porta lontano.
Nelle ore tarde della notte
partirò come la memoria della luna
quando sogna il suo naufragare.
Carmelo Caldone
Eccomi di ritorno
nella mia casa natale
scagliata come scrigno
sull’infinito firmamento.
Mi ha accompagnato la sera
fino alla soglia
come se fossi ubriaco di stelle.
Ho bevuto l’ignoto delle anime
e mi sento inebriato d’amore,
qualcuna l’amo e non lo sa
altre sono nella faretra del mio cuore.
Languido è il tempo e la mia età
e mi sento ridicolo negli anni che corrono
su questa scrivania
dal lume messaggero dei miei versi.
…Che fate amori e trame rapite
nella lusinga di questi tramonti?
Il paesaggio s’adombra
e le vostre finestre chiedono salvezza
nelle notti di luna.
Mi ha accompagnato la sera
come se fossi ubriaco di stelle,
qualcuna l’amo
e le altre sono nella faretra del mio cuore.
Carmelo Caldone
cliccare sul link per vedere il video
(il primo in alto)
Poeti partecipanti:
Nunzia Dimarsico
Carmelo Caldone
Giovanna Giorgio
Vita Rossetti
Emanuele Canterino
Margherita Lopergolo
Anna maria Manzara (voce recitante di alcune poesie)
Conduttrice dell’evento Margherita Lopergolo
Organizzato dal caffè letterario “AMICO LIBRO”
…Ma dove devo andare
anime mie
che tra la labilità di questa vita
ancora non riesco ad esprimere
quello che vorrei dirvi..
Devo patteggiare con le delusioni
per di nuovo accendere
un fuoco di speranze.
Tutto è stupore
persino nella bocca amara di un’alba
che punta il suo raggio
nei corpi inermi e stanchi
dopo una notte padrona del peccato.
Meglio andar via
tra i giardini velati
e sentirsi neve che purifica
la fronda nera del male.
…Un amore incompiuto
o una stella a metà
è la stessa meraviglia
che mi da respiro ed esistenza.
Carmelo Caldone
S’abbatteranno i ricordi
all’incalzare dell’oblio,
verranno lacerati i silenzi
dai frastuoni acuminati
di felicità e tormenti
e tu mi chiamerai
dietro una finestra lontana…
Ritorneranno le lune
e i giorni votati alle luce,
ritorneranno le tue parole
nel fremere delle tempeste,
ritorneranno le notti naviganti
nell’oceano del nostro universo
ma non vinceranno su di noi
gli ancestrali dilemmi
che colpiscono gli uomini
nè vedremo spezzarsi catene
che legano il sangue
delle nostre anime.
Carmelo Caldone