So che alla soglia del suo cuore
attende il mio rivale.
Non gli dirò mai nulla per di più amarla
e le lascerò il tremito che hanno le stagioni
quando accolgono i venti, le piogge
e le azzurrità immense.
Sarò colui che non vorrebbe mai morire
per non cessare mai d’amarla
Carmelo Caldone
E’ meravigliosa carmelo, ci sento una passione e un amore che coinvolge sensi e anima.
..Ma sai cara, anch’io che sono l’autore e dopo averla letta mi sento trascinato da ciò che scrivo…il mio istinto poetico si dissocia dalla quotidianità, sembrerebbe che ho due personalità…la prima deve vivere in questo mondo e la seconda vuole fuggire…tu che ne pensi?
Carmelo
Penso che il poeta deve per forza fuggire da questo mondo, deve vivere la dimensione ad altri proibita, perchè la sua anima è l’unica a vedere, prima degli occhi, i sentimenti, la paura, la passione, la sensualità, il ricordo amoroso o doloroso…se tutti fossimo in grado il poeta nopn avrebbe motivo di esserci, non avrebbe motivo di rapire con le sue parole le anime più sensibili, quelle che più amano il bello; se tuti ne fossimo in grado le parole d’amore non avrebbero attraversato i secoli.
Bellissima. Molto intima, molto tua eppure la sento anche molto mia nella forza delle umane emozioni.
E leggendo la tua risposta precedente…
Credo che ogni guizzo d’arte nasca in qualche modo da un dissociarsi dal mondo, da un contrasto intimo fra il nostro vivere e il nostro sentire… da un occhio insoddisfatto per la realtà o illuminato da sogni nascosti e sentimenti manifesti… e a volte (nemmeno poche direi), nell’attimo dello scrivere si creano pensieri che quasi non sapevamo di avere.
Condivido con te questo tuo bellissimo commento
Un caro saluto
Carmelo