Archivi categoria: Recensioni

Recensione di Edvige Cuccarese alla raccolta poetica “Sul velo oscillante di luci” di Carmelo Caldone

Inserito il

 

sulvelo

 

 

“Sul velo oscillante di luci”, titolo che è tutta una poesia, si presta ad immagini magici.

All’interno leggo “poesie d’amore, cerco di comprendere di quale amore il poeta  sia stato ispirato e mi rendo conto che oltre all’amore verso la persona che gli ha” rapito il cuore”,

nutre amore per ogni cosa, per una città “A Matera”(oggi riconosciuta come Capitale Europea della cultura 2019) , come per un ricordo “Alla stazione Centrale di Milano”.

Testimonianza, questa raccolta,di momenti,di persone e situazioni diverse, passate nel tempo, intorno a Carmelo. Lui si appassiona e tende ad immortalare ciò che ha vissuto e che è rimasto dentro di lui, nel suo cuore, nella sua mente, nel suo essere tutto.

Ha impresso sulle pagine di questo suo ultimo libro il sentimento d’amore che ha provato allora,il tempo accaduto e che prova  oggi ancora nel  descriverlo in versi e che proverà domani e farà provare a chi leggerà con il cuore dell’autore. A chi cercherà e riuscirà ad avvicinarsi al battito del suo cuore per ricevere le sue stesse emozioni.

“Sul velo oscillante di luci”, mi viene da dire: tutto ciò che accade sotto il cielo “Sul cedere del giorno/ s’è disteso un velo oscillante di luci…”, sotto le luci delle stelle e di quelle artificiali della città, un velo si distende dove luci brillano alte anche lontano e, sotto si svolge la vita, la vita di un uomo che ama smisuratamente.

 

Ing. Edvige Cuccarese

Critico letterario

 

 

 

Recensione sul trattato delle mie poesie inedite tra”passato e presente” a cura di Edvige Cuccarese (scrittrice)


Tralasciando le raccolte MIA TERRA ADDIO, FUGGIRE DALLA TUA BELLEZZA, SUL VELO OSCILLANTE DI LUCI, è scivolato il mio sguardo su alcune inedite del poeta, dapprima colpita dai titoli mi sono addentrata poi nelle nuove liriche di Carmelo Caldone,in particolare : LA CLESSIDRA DEL MIO TEMPO, NEVICA SUL MARE, IL RISVEGLIO DELLA CITTA’ ,I BAMBINI E LA SERA,TEMO LA TUA BELLEZZA.In queste, il poeta esprime una sensibile e attenta riflessione,profonda e matura osservazione.

Cinque poesie che compongono un cerchio. Il tempo che scorre, che non esiste più tranne nell’archivio delle menti. Ho messo in fila le poesie dando l’ordine di partenza e di arrivo disegnando il cerchio che si configura nella trattazione.

In la CLESSIDRA DEL MIO TEMPO( la prima da cui parto ) spiega il poeta, la brevità del presente che è già divenuto passato:( — Gli attimi si dissolvono e il presente già si veste di passato—) E il passato cosa fa scattare nell’uomo? ” i ricordi” .infatti lui dice: (–con la sua eleganza di ricordi–) Questa riflessione dovrebbe far scattare in noi la spinta a non sprecare gli attimi, a farne tesoro e viverli dando il meglio perchè in un baleno diventano tempo già vissuto, difficile da recuperare e correggere, anche quando c’impegniamo a correggere quei tiri sbagliati che non avremmo dovuto e ci perdiamo attimi di un nuovo presente sacrificato e trascurato nel riacciuffare il precedente. Quindi, molto sottile e illuminante questo imput…..(—l’incompiuto e la fine mi spaventa e quel che è stato sarà una freccia scoccata nel nulla,ma dove finirà?…Dove andrà a colpire?—) Aggiunge Caldone. E riconosce beato è colui che riesce a cogliere la bellezza circostante e si rapporta con essa:  (—beato l’uomo che pone la sua mente all’ombra di un petalo e svela il suo sorriso più puro a chi lo circonda vanificando la tirannia del tempo…) E si domanda:  (—ma io…ma io così vulnerabile alle furie del tempo che farò..?..Dove andrò..?—-)

NEVICA SUL MARE racconta tuta la nostalgia del tempo e per coloro che lo hanno amato e che non ci sono più: (—-M’appare questo cadere d’anime bianche e lontane…sono quelle anime che mi amarono e che ora liquefatte tra le acque tumultuose mi gridano ancora: Che fai? Chi ami?—)

Altro raffronto tra passato e presente si trova in IL RISVEGLIO DELLA CITTA’  paragonandoli al ciclo della morte e della nuova vita. Così la notte muore e cede il passo al nuovo giorno.considerando la notte passato e il giorno presente. Nei versi del poeta troviamo:  (—Nelle vie ritorna il clamore e la notte passata che fu artiglio ha lasciato ferite ai volti un pò leniti dai sorrisi…) E ancora:  (— Si risveglia la città dalla bruma di parole e abbracci che il tutto poi un ultima stella si porterà via—)

TEMO LA TUA BELLEZZA…dice Carmelo ,dando il titolo a una delle sue ultime poesie:   (—è come un despota che mi regna nell’anima tramando catene—) segue:  ( —ma oltre i confini del credo umano questa paura svanirà! Tu sarai nell’acqua dei mari, nel vortice della tempesta e nella parola che da musica…non morirai…! —)  Anche qui troviamo un rifarsi al prima e dopo, il passato cede al futuro che ritroverà come presente riponendo in esso rinate speranze. E dopo la morte che fù perchè breve e la vita che apparterrà al passato, dopo la morte nell’altra vita sarà ritrovata la bellezza temuta. Infatti, conclude: (—ora in questa vita non siamo appagati…sentiremo quanto sarà breve pure il respiro …ma oltre..oltre i confini della notte..potessi posarmi come polvere e coprire quel fiore che ti rammenta…—)

La carrellata di liriche scelte termina con I BAMBINI E LA SERA :  (—-sulle soglie s’è posato il fiore consunto del giorno dopo aver lasciato profumi di sospiri nell’aria…s’è posata l’edera sognante dei bambini sulle grate ferree del cuore umano…è sera i bambini e la sera diademi ed astri nella polvere dei nostri anni…!—-)

Tutto si riconduce,evidentemente ai bambini. Ai nuovi uomini. Dai bambini riparte la vita dell’uomo. Non poteva chiudersi che con loro il cerchio di questo perlustrare lo spazio temporale. Lasciarsi indietro gli anni con la vita vissuta intrisa di ricordi, rimpianti, gioie, dolori e tutto il conseguente, passando la staffetta a chi seguirà nel proprio presente.

Edvige Cuccarese

Recensione sulla mia poetica a cura di Carlo Abbatino(Poeta Giornalista)


Il poeta Carmelo Caldone originario di Grottole. Esplode in una poetica dal grande sentimento che inonda il cuore: L’amore.Un amore espresso in un modo completo e variegato. Nella pubblicazione SUL VELO OSCILLANTE DI LUCI (poesie d’amore)edito per la collana I GIGLI da MONTEDIT ( Milano) . L’impeto dell’animo sensibile e fortemente poetico, scaturisce nella linearità versatile che l’autore percepisce e fa emergere un testo che ha una variabile costante: la forza interiore dell’anima che sprigiona sensi, essenze, osserva, bada, rammenta, commenta e tumultuosa impegna la mano a scrivere versi, canti, poesia. il suo altero sguardo e la sua voce di forte ampiezza rendono la produzione poetica di ampio respiro e anche di velata tristezza,malinconia e melanconia e le caratteristiche che si possono raccogliere guardando il poeta Carmelo Caldone, ascoltando il poeta Carmelo Caldone. Sono sempre più evidenti nella sua metrica, nella sua poesia che diventa anche un sorta di angolo per evitare di farsi sopraffare da un grappolo di situazioni vissute, evocate, soffocate.

La poesia di Carmelo Caldone è una rarefazione dell’aria che si fa cristallina e lascia contenuti di forte incisività. ogni verso,ogni poesia che viene fuori dalla sensibilità del suo animo fa emergere attraverso la lettura una forza letterale che diventa possenza e lo si avverte in piena forma icastica. Il suo poetare si fa spazio nei rivoli dell’anima e alla fine tutto trova luogo di approdo , come il cambio del giorno che succede alla notte.

Carlo Abbatino