Archivi del mese: dicembre 2017

Rienventeremo i giorni…


Lassù nella mia stanza nell’ombra
reinventeremo i giorni che non sono più nostri
ma d’oltremare quel sussulto d’ira
di chi nel fiore lasciò lo sfolgorio di una bellezza nel vento.
Tu ed io nella mia stanza nell’ombra ad ascoltare parole svanite
ad ascoltare passi nella strada con ancora gli abbracci immolati
negli alberi del viale.
Quanto silenzio in noi ma senza quel senso del nulla
quando sa rapire la speranza
e la nasconde nel nostro batticuore lontano.
…D’oltremare quel tuo bianco rossore
e la tua voce di lamento nel ricader violento alla terra
come il petalo in pianto dell’ amore….

 

Carmelo Caldone

Inno alla poesia


Cosa c’è in quest’aria del mio tempo
che odora di fiori senza nome
cosa c’è in questa voce che tiene labbra chiuse
e impazzisce e grida nel fiorire del mio sonno.
Fosti stata un leggero dono ora non avrei il tormento
e non m’inchinerei ad ogni pietra del mio passaggio
ti cerco e mi cerchi e quando m’illumini…. mi lasci…
Bella e inquieta nello specchio del mio mare
e da una finestra del mio disincanto
tu mi vedi e mi trasformi in sfinge
del tuo amore che perdutamente
perdutamente non finisce…

 

Carmelo Caldone

Il tram


Quella bella Milano che raccoglieva le luci della strada

e se li portava con unico respiro negli orizzonti

…autunno millenovecentosettanta…ricordo di quella sera
l’andante tram che trascinava un volto dal bacio d’ombra

fin lassù nell’alta stanza della metropoli

e in olocausto un silenzio o una pagina d’amore
cadeva poi nel freddo grigiore della notte

….ancora t’ascolto perduto battito dall’eco di ferraglie e stridio di freni come a voler fermare la pioggia del lamento.

..rumori di bicchieri a brindare la croce dell’addio e del mezzo sorriso

che scivolava via sul limite delle labbra di chi attende ancora

l’estasi e il dolce inganno…quel tram numero venticinque come gli anni di Eleonora
o come i suoi sogni in fiore nella bella ghirlanda di un’anima ormai volata altrove…lontana…

 

Carmelo Caldone

Il mio rifugio sognato(da poesie d’amore)


E’ nella vastità della mia stessa anima
…nella vastità fantastica di un campo dove si scorge il miraggio
dei tuoi occhi.
Verrai a me all’alba come la prima rondine sui fili d’argento ma dovrò rinnegarti per meglio ridarti
altre nuove primavere e così che t’amo
senza dirti che ti amo poichè la parola

si spegne solamente nella bocca mentre il mio amore è l’universo
e t’amerò di più delle vermiglie catene che ci legano l’anima
di più di ogni felicità sognata… di più della vita e dei suoi risvegli al sole…
Vedrai il mio rifugio sognato con le pareti di vento
e il mio letto vellutato di viole e la mia finestra aperta negli astri
….e vedrai la vittoria del tempo sulle mie liriche incompiute….

 

Carmelo Caldone

Una bellezza fra le vie del paese


Quando sopravviene la sera
m’agiti in saluto la mano bianca
… mi va di dimenticare l’ eclissi
che mi trasale nel cuore
…e così che vai fra le vie
o nei rosai di un grande giardino immaginario
senza tempo e senza macchia
ma con altre lune… fra le più belle
avvolte nei tuoi capelli dormienti…
…Quando sopravviene la sera

fra i graziosi gerani irrorate di stelle

il tuo respiro esala la notte che non vuoi

e rivivi la bella giovinezza

nel mio  iride invecchiato

e rivivi sull’ingrato abbraccio

di un amore che mai ti completa

Carmelo Caldone

 

 

NON SOLO DI AMORI…


Non solo di amori terreni e di quieta pace potrei vivere
se non mi legassi alle superbe grate dei sogni.
Andiamo…follia…andiamo
non c’è più tempo per pensare alla ragione
poichè un grande amore non ha intelletto
ed insieme a questo amore fuggiremo per sempre
…fuggiremo laddove ogni dolore sarà irrisorio
e con ombre di neve imprigioneremo il sole e la rosa………..

Carmelo Caldone