I miei figlioli…è da fermare il tempo, miei cari
Carmelo Caldone
Se vi dico che gioisco per la felicità altrui
vi sembrerà strano
ma la mia felicità è diversa,
risvegliarmi al mattino e salutare il sole
è come inchinarsi ad un amore infinito,
e se nell’opacità del silenzio sarò ignorato
poco importa,
poichè sarò certo di non aver vissuto inutilmente
…questo è il volere del mio destino.
Carmelo Caldone
E’ certo che non vi dimentico
ma la forza di continuare a scrivere
è subordinata nello specchio della realtà.
Molte volte devo rassegnarmi al mondo che mi stringe
e soffoca il mio cuore nella sua mano avida
di cose e momenti assurdamente concreti.
Devo chiedere perdono
anche se non ho nulla da farmi perdonare,
devo dare spazio all’aria fredda che mi circonda
per non morire come primula incompresa
nella voglia del sole ed illudere l’inverno possente.
Vi saluto e vi cercherò ancora,
anche se mi ritiro per un tempo che non conosco.
Devo dare alla mia mente ogni spiegazione,
per non sopperire come lampo nel cielo.
Carmelo Caldone
Fra queste correnti
naviga la rosa vermiglia del mio pensiero.
Quel che è stato non sarà mai più.
Trascina al mare la memoria
il grande tumulto di anime perdute
e gli amori affondano e riemergono
nel disappunto o nella gioia del Divino.
Siamo naviganti tra le acque del destino
e tutto in silenzio passa
mentre dalla mia sponda
piango il mio fatuo apparire.
Carmelo Caldone
E…noi con la nostra meravigliosa esistenza
ci ameremo al di là di ogni tempo
anche quando nelle vene
l’estasi di ogni amore terreno svanirà.
Noi siamo le sfingi o il respiro che si fa corpo
ma muraglie d’apparenze porgeranno le loro sbarre
e le condanne dell’ora e degli anni
nella distanza dei nostri occhi velocemente passeranno.
Stiamo all’erta amore del mio respiro e della mia mente
che domani potremmo cadere alle sferze dell’assenza
ma noi saremo amanti da sempre
sbocciati da un regale universo
o da un destino ancora innocente.
Carmelo Caldone
Sotto la mantiglia della notte
spasmi di vento e voci di figli lontani.
Voli sulla cattedrale incompiuta s’ammantano
in un lungo clamore di sogni,
mentre spose velate di stelle
nell’aria che si fa più sacra,
al padre e alla madre urleranno ancora
la loro fanciullezza
e nell’ombra della pietra ad ali chiuse
si poserà per sempre
ad ogni loro pianto
e ad ogni loro sorriso.
Carmelo Caldone
Qui…dove regnò la spada e il tiranno
torna nell’ora più quieta la Principessa,
nell’ora che riposano i corvi sulla torre notturna.
Nelle stanze ambrate di lunghe memorie
la luna lancia il suo dardo e l’agonia
degli abbracci ormai spenti
in una grande forza
che ancora sfida la millenaria pietra.
Carmelo Caldone