La mia musa


Non posso confondermi

nei bagordi della sera

devo ubbidire alla mia musa

e ritornare da lei.

I bambini nel mezzo della strada

forse un dì ricorderanno il mio passaggio

e nelle notti violente diranno:

“L’abbiamo  visto passare…ma dove andava

col suo pallore…almeno s’inchinava

alla nostra innocenza di allora”

Si spettinano ancora le  donne innamorate

nell’ora che li vedrà effimere sognatrici

e poi scapperanno  dagli alberghi

con la farfalla nera della loro illusione

e rimarranno nello sfavillare di un bacio

lassù sospeso nella pendula ala della luna

ma io non posso rimanere

nei bagordi della sera

devo ubbidire  alla mia musa

e alimentarmi della sua bellezza

finchè il mio fragile tempo

si ripieghi nella terra.

 

Carmelo Caldone

 

 

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Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

Una risposta »

  1. è una fortuna, la tua ubbidienza alla tua musa, la sua bellezza ci incanta attraverso le tue parole
    con ammirazione
    Francesco

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  2. La musa è padrona della tua anima, come puoi tradirla? Lei non ti tradisce, ti culla tra i suoi capelli d’amante.

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