I giorni di noi uomini
passano tra la pochezza e l’illusione
e la vanità di essere grandi … svanisce,
svanisce nel lume della nostra stessa idea
…Quale idea?
L’idea di sapere amare?
Ma come possiamo farci maestri
se non abbiamo il senso della fine
o l’inzio di queste meravigliose note.
…Io la vidi nel lago di una città
fra le onde di luci
scivolare col biancore del cigno…leggera.
…Era il grido e la quiete
era il conflitto tra il sole e la luna
per lasciarmi qualcosa di più grande.
…D’addio non si potrà morire mai
poichè l’arciere delle sue primavere
si pone tra la pietra del perdono
e tra l’alba di una nuova vita.
…D’addio non potrò morire mai
quando nel silenzio d’argento
vi è la traccia di un sentiero immortale.
Io la vidi nel lago di una città
fra le onde di luci
scivolare col biancore di un cigno…leggera.
Carmelo Caldone
Parole delicate ed evocative, molto bella. Sorrisi,65Luna
Sorrisi anche a te Luna e grazie tante del tuo prezioso esserci tra le mie poesie
Ti auguro tanta felicità
Carmelo
Bellissima….
come bellissimo ogni tuo passaggio da me
Felicissima giornata
Carmelo
La riesco a vedere anch’io caro Carmelo e merito dei tuoi versi straordinari. Come dice 65Luna una poesia evocativa. Un abbraccio. Isabella
Grazie Isabella i tuoi commenti sono sempre da meravigliosa cornice sui miei fogli poetici
Ti auguro tanta felicità
Carmelo
Grazie caro poeta. Isabella