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La poetessa (sesta parte)


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I giorni di noi uomini

passano tra la pochezza e l’illusione

e la vanità di essere grandi … svanisce,

svanisce nel lume della nostra stessa  idea

…Quale idea?

L’idea di sapere amare?

Ma come possiamo farci maestri

se non abbiamo il senso della fine

o l’inzio di  queste meravigliose note.

…Io la vidi nel lago di una città

fra le onde di luci

scivolare col  biancore del  cigno…leggera.

…Era il grido e la quiete

era il conflitto tra il sole e la luna

per lasciarmi  qualcosa di più grande.

…D’addio non si potrà morire mai

poichè l’arciere delle sue  primavere

si pone tra la pietra del perdono

e tra l’alba  di una nuova vita.

…D’addio non potrò morire mai

quando nel silenzio d’argento

vi è la traccia di un sentiero immortale.

Io la vidi nel lago di una città

fra le onde di luci

scivolare col biancore di un cigno…leggera.

 

Carmelo Caldone

 

 

 

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

»

  1. Parole delicate ed evocative, molto bella. Sorrisi,65Luna

    Rispondi
  2. Bellissima….

    Rispondi
  3. La riesco a vedere anch’io caro Carmelo e merito dei tuoi versi straordinari. Come dice 65Luna una poesia evocativa. Un abbraccio. Isabella

    Rispondi

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