Eremo di stelle che ti adagi in seno alle nostre madri,
impietrito d’amore e d’austero padre… il tuo castello
e sognante volto di lune e tramonti.
Nell’età bianca e ginocchia ferite di strada
quel tuo dono immemore di versi d’oro.
Fu scrigno chiuso casa mia
e come airone involato un’ala non s’aprì
che nel tenue sorriso di mia madre
e mio padre…
Carmelo Caldone