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Tratto da: “Lettere ad un’anima nobile”


…E a te che… come le fronde del mio viale alla tua via del cuore ove si seda l’inverno dell’indifferenza e si ravviva d’intelletto di nuove primavere, io scrivo ….non c’è più onda che bacia l’orma nè rosa nel roseto quando pendula trema al vento che ora io potrei rimpiangere…e a te che scrivo che percepisci il rumore delle mie catene di ricordi…fossi l’ultimo fiocco di neve ti cercherei per argentarmi di sole quando si frange perdutamente nel tuo iride.

 

Carmelo Caldone

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