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Il sorriso della mia Musa


pomarico prof

…E qui, nell’apparire dello scenario

quando la recita vera

sta nel segreto di un cuore

che la mia Musa mi sorrise.

…Chi meglio nella tardiva ombra

poteva cogliere l’enfasi e lo struggimento

del mio solitario soliloquio…senza virtù apparire?

…Trasse dal  mio volto  la linea dell’infinito

e se lo portò via nel suo velame astrale.

E…qui che non rivelai il mio canto e la fuga

forse maschera o dipinto di un autore

che non firmerà mai il suo estro e la sua felicità.

 

Carmelo Caldone

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

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  1. Bravo, bravo…come sempre! Giusy

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  2. Ottimi versi sciolti e intensi, che tracciano sulla linea dell’infinito vibranti emozioni.
    Buone Feste Poeta
    Francesco

    Rispondi
  3. E’ in un monologo felice che ti vedi riflesso nel riso della Musa… e che con Lei percorri corridoi infiniti, dove la luce ti regala sogni che poi ci doni con la tua penna meravigliosa!!!
    Bravo Carmelo e Buon Natale all’insegna dell’amore per la vita!
    E Buone Feste ai tuoi sostenitori!

    Rispondi
  4. Grazie Nunzia, sempre preziosa fra le mie pagine poetiche, ricambio con tutto il mio cuore gli auguri, anche la tua penna è meravigliosa.

    Un abbraccio

    Rispondi

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