La natura si fregia dei suoi richiami
e il sole a mezzogiorno esprime
la sua vittoria sui cieli opachi dei ricordi.
L’infante esprime il suo stupore
sulla giostra meravigliosa dell’esistenza
e la donna lascerà cadere il suo giglio
ma nulla ricompenserà la sua devozione
a quel principe dagli occhi reali
sotto la sua maschera miseramente mortale.
Abbracciatevi popoli
non divenite lo specchio di voi stessi
che vi deforma di vanità ed indifferenza,
guardate come è astuto il tempo
quando nasconde la sua ventosa mano
dopo aver lasciato il suo colpo a ferire.
Ebbene..io non cerco la mia felicità
se prima sul blando sorriso di chi amo
non si areni una sempiterna chimera.
Rispondimi Musa al mio ancora infantile delirio
e confondimi tra i disuguali fiocchi di neve
per somigliare ad una lacrima sfuggita
al bianco e dispersivo pianto dell’Eterno.
Carmelo Caldone
E’ una poesia che grida all’indifferenza ed evidenza la bellezza che risiede nel sole, nello stupore di un infante, nella donna e nel delirio come sogno del poeta… che regala una chiusa meravigliosa a questa poesia!
Grazie Nunzia, poesia chiama poesia
Un caro saluto
Carmelo
Bravissimo Carmelo. Versi che si chiudono con una chiusa bellissima, Complimenti. Isabella
Grazie Isabella sei sempre gentile e sensibile…
Un caro saluto
Carmelo