Il turbine della ragione
potrebbe non condurre alle verità
e le genti per un assurdo perbenismo
rinnegano le nascoste meraviglie
delle anime.
Siamo uomini o meglio creature
con le punizioni su noi stessi
e facciamo fatica a ritornare
sull’inguine azzurro dei mari.
Non ditemi nulla, uomini
o amanti con la farfalla nera dell’incerto.
E’ ormai tardi per illudermi
mi rimane il cerchio d’argento
del mio infantile sognare sulla fronte.
Al bivio dell’inverno e della primavera
sta ancora il mio fiore non reciso
e dalla fluente rugiada il mio pensiero
…che mai crolli semplicemente mortale.
Carmelo Caldone
Hai ragione, la ragione spesso distrugge la vita e rende “morti” perchè anche se si pensa che razionalizzare sia una buona cosa, alla fine ci si pongono delle limitazioni e dei paletti che ostacolano la vera vita. Mi piace molto l’uso delle parole che hai fatto in questa poesia.
Benvenuta gentilissima e grazie dei tuoi complimenti, sono onorato
A presto
Carmelo
il fanciullo rimane sempre in noi, a volte un po sonnacchioso altre volte ritorna in auge, con la poesia succede spesso, poiché essa nutre i nostri sogni.
Piacevole poesia, un caro saluto
Francesco
Grazie Francesco, prezioso e caro amico poeta.
Un caro saluto di stima e affetto
Carmelo