In disaccordo col mio tempo
e la mia paura di lasciare l’incompiuto
sollevo i miei giorni alla ribellione.
Vuole quest’anima mia salvare
la delicatezza della libellula
dal rovo e dai torrenti di vane parole
e dagli inganni all’ombra nera.
Devono affrettarsi i miei versi
per lasciare nel pentagramma
delle sue ali
la rosa vermiglia del firmamento
ma tutto sembra scorrere
in una strana esistenza
e la fronda ,la sponda di un fiume
se ne vanno nell’onda delle ore.
Sono un punto o una fluttuante sillaba
e dal fango un germoglio che non vuole morire.
Da un’altra vita mi aspetto
la piana senza inverni
senza la ferrea illusione
di un sogno che cade.
Nella delicatezza e silente
amo il suo volo
e non diventerò mai nei suoi occhi
pietra fragile d’uomo.
Carmelo Caldone