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La libellula e il rovo


In disaccordo col mio tempo

e la mia paura di lasciare l’incompiuto

sollevo i miei giorni alla ribellione.

Vuole quest’anima mia salvare

la delicatezza della libellula

dal rovo e dai torrenti di vane parole

e dagli inganni  all’ombra nera.

Devono affrettarsi i miei versi

per lasciare nel pentagramma

delle sue ali

la rosa vermiglia del firmamento

ma tutto sembra scorrere

in una strana  esistenza

e la fronda ,la sponda di un fiume

se ne vanno nell’onda delle ore.

Sono un punto o una fluttuante sillaba

e dal fango un  germoglio che non vuole morire.

Da  un’altra vita mi aspetto

la piana senza inverni

senza la ferrea illusione

di un sogno che cade.

Nella delicatezza e silente

amo il suo volo

e non diventerò mai nei suoi occhi

pietra fragile d’uomo.

 

Carmelo Caldone

 

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

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