Non è tristezza
del mio inconscio
ma è solo uno scudo
sulle metamorfosi dell’esistenza.
Una stremata infinita sensazione
un luogo,una mente, una bellezza
mi prepara a salvare un eterno idillio.
Non è tristezza
la mia tristezza
ma è il giardino ambrato
che richiede lo sguardo del sole
e di un amore.
Qualcuna mi ricorda come un’onda
e mi sfiora con beltà ambita.
Decanto il biancore della neve,
il sorriso che ci ripropone l’alba
e la coda della notte
quando s’aggroviglia
all’ultimo lamento di amori consumati.
E’ bello essere qui
nei parchi delle città
o nella solitudine della pietra
mentre mi guarda il cielo
…lo stesso manto ad un seno
che mi sospira lontano.
Carmelo Caldone
E’ Poesia leggere versi: ”…Decanto il biancore della neve, il sorriso che ci ripropone l’alba, e la coda della notte quando s’aggroviglia all’ultimo lamento di amori consumati…” Sei grande caro Carmelo. Un abbraccio. Isabella
è bello rivederti cara amica Isabella
Almeno la mia poesia è servita a conoscere persone di tanta sensibilità
Un caro saluto
Carmelo
Caro Carmelo quando passo da te è per me entrare in un mondo poetico ricco di luoghi ancestrali, religiosità, amore. Come non ne posso rimanere ammaliata? Un abbraccio. Isabella
La malinconia del Poeta è nettare dell’ dell’ Anima che mai
ferisce e addolora.
Splendida
Con Stima, sempre
E.
Commosso dal tuo commento ..ti auguro tanta poesia e felicità
Con stima
Carmelo
La tristezza è un velo a volte necessario, fa assaporare ciò che si è lasciato e ciò che può essere ritrovato.
Anche un amore sospirato.
Grazie gentilissima condivido e ammiro il tuo commento
A presto
Carmelo
Nel leggere questa poesia viene spontaneo associare simbolicamente l’immagine della tristezza ai mutamenti delle stagioni… le hai citate tutte: il biancore dell’inverno, l’onda del mare in estate, lo sguardo del sole che risveglia la primavera e il colore ambrato dei giardini autunnali… e quindi la tristezza nel vedere cambiare l’esistenza, attraverso la bellezza delle stagioni. Tristezza legata alla caducità della stessa esistenza che il poeta avverte con consapevolezza in ogni mutamento stesso.
E’ una poesia diversa dalle altre ma piacevolissima leggere!
Bravo!
Grazie Nunzia, sempre precisa e attenta…sei grande in tutto…e che altro dire?
Spero di rivederti sempre nelle mie pagine poetiche, dai quel senso meraviglioso di continuare a scrivere..anche quando subentra la stanchezza e la delusione della vita stessa.
Un caro saluto
Carmelo