Vedo un luogo
dove radunerò le mie ombre
e lascerò lì…. le stelle che ho sognat0.
Non posso accusarti di starmi vicino
poichè hai tanto da fare
sempre impegnata a togliere
e consegnare carezze.
Che potere avrei io di giudicarti?
Guardo il mio senso di stupore
e il mio diamante lontano
e tu lentamente me lo togli.
Siamo diversi, il tuo specchio è multiforme
mentre l’opaca pioggia della mia esistenza
ti scivola sui vetri, infranta e dimenticata.
Se ci fosse il mio amore al tuo posto
io potrei vivere per sempre
e fregiarmi di una felicità universale
ma non sei migliore di te stessa
nè peggiore di quel che il tuo cuore
per fratellanza vuole creare.
Ore ventuno della sera
mi sento di scriverti
così come scrivere ad una sorella
compagna, amante o perfetta sconosciuta.
Sento il tuo fiato e ti ammiro
perchè mi perdoni e mi castighi
e forse mi ami.
Carmelo Caldone
molto bella, i miei complimenti
Francesco
Grazie caro amico
a presto
Carmelo
Quanta bellezza sofferta è in te, caro Carmelo
Un’altra lettera alla vita, al cuore della poesia pura
Con ammirazione
Mistral
Ammirazione ricambiata Mistral
A presto
Un caro saluto
Carmelo
Struggente…. e bellissima la chiusa!
Lo stupore è in noi quando Ti leggiamo… e nei Tuoi versi contempliamo la bellezza universale della vita!
Complimenti un’altra perla poetica da Teca!
Felice di rivederti …mia cara compagna di penna…anche le tue poesie hanno l’eleganza di una bellezza universale.
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Un caro saluto
Carmelo