Non conosco il fine e l’inizio delle mie stagioni
ma conosco il colloquio dei mari
con l’ultima sillaba sulle sue rive.
Dopo l’emozione di una sera
non potrò mai vedere nel tuo risveglio
il disegno di una tristezza sulle tue labbra.
Dovevamo per giusta follia fuggire
e invece siamo qui a ricontare gli anelli di una catena
quando ritardano la nostra libertà di amare.
Dovevamo per giusta follia infrangere
lo specchio menzognere del tempo
e ritrovarci nei nostri giardini sospesi
lontani dagli autunni delle parole
e dalle condanne del destino.
Carmelo Caldone
Bellissima poesia, buona serata 🙂
Grazie Silvia
Un caro saluto
Carmelo