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Una pagina di luce


Portavo a tracollo del cuore  un quaderno

e annotavo le oscurità dei ghetti

dove si suonavano  versi

nel grande organo dei perduti.

Allora mi nutrivo d’ammirazione e simpatia

ma non mi bastava,

sempre sentivo la sete di una luce

e nel compagno trasandato

il sostegno della  sua ironia

tra i fumi di svanite sigarette.

Incontrai la luce

negli ultimi albori di un inverno

e non ebbi più paura delle notti

nè dei rovi maledetti

che imprigionano di spine  la mente.

Una pagina di luce

nel mio quaderno a tracollo del cuore

e una foglia di rosa d’amore

che chiuderò tra le mie mani

nella resa violenta del tempo.

 

Carmelo Caldone

 

 

 

 

 

 

 

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

»

  1. bellissima descrizione (mi sembra) dell’emigrazione e tuoi esordi di poeta un saluto Marina

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  2. La vita è evoluzione, l’anima stessa ne è alla ricerca…il poeta ne è il pittore, capace di trasormare ombre in luci,e tattenere petali d’amore.

    Rispondi
  3. Il cuore in quel quaderno è una bellissima immagine del poeta viandante, che tutto vede e annota anche gli astratti sentimenti. Buona giornata Giusy

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