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Ribellione e abbandono

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TRENO

I treni degli arrivi scivolano irrisori

nei binari della mia  mente.

Colei che si consola di sola virtù d’attesa

si specchia altrove

…e non si quieta.

Non si quieta in questa spirale di passioni

a noi negate

nè freme e si macchia

come dovrebbe il giglio

al rossore dei tramonti.

Sento quest’aria mutevole

sotto la pace lunare

sento voci perdute

fra i declivi dell’anima,

a quest’ora che si fa avida la speranza

e i disamori sono fulmini

scaturiti da un Dio triste.

I treni degli arrivi scivolano irrisori

nei binari della mia  mente

e la follia di un abbraccio

non è che un tremore passato sul corpo.

La notte rassomiglia alla madre

ritornata nel sonno

per soffiarmi via

la morte dentro…

Carmelo Caldone

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

»

  1. …fulmini da un Dio triste: io ci credo, non potrei in nessun altro

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  2. Toccante e avvolgente…al solito! Buongiorno,65Luna

    Rispondi
  3. Tante volte ho aspettato arrivi mai arrivati e nel pensiero di un abbraccio ho perso il tempo
    Sempre poeticamente bravo e sensibile
    Grazie, Carmelo
    Un abbraccio
    Mistral

    Rispondi
  4. Bella e struggente.

    Rispondi
  5. Che bella caro Carmelo!! E ”…come dovrebbe il giglio al rossore dei tramonti” lo trovo un verso stupendo. Grazie. Isabella

    Rispondi
  6. Le tue poesie sono meravigliose e icastiche…sembra di vedere ciò che descrivi!!! Complimenti!!! Lieta di leggerti!!! A presto. Annette

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