Che mai nessun vile
nel suo albeggiare di vittoria
ti lasci fra le bianche lenzuola
dormire il suo sonno.
T’affaccerai all’alba
sul tuo terrazzo di un nuovo vivere,
dubbiosa della mia sofferenza
e della mia dimenticanza.
Tre sarano le notti
scolpite nel tuo tempo:
La prima per avermi solamente sognato,
la seconda per avermi perduto
e la terza per avermi consegnato
il tuo violato seno.
Cercherò rifugio nelle stazioni
e presagirò sulle chiome dei treni
l’amplesso di due colombe
che s’uccideranno in volo
facendo cadere piume storiche di sangue
in olocausto
al nostro grande amore.
Carmelo Caldone
Splendida !
Ciao Carlo, sempre prezioso fra le mie poesie
Un abbraccio
Carmelo
Bell, come un’amore sofferto, ma desiderato, ma voluto e poi perduto.
Condivido carissima, sempre accorta in ogni mia poesia
Un caro saluto
Carmelo
L’amore agognato e sofferto, immolato nel cuore della tua poesia
Chapeau
Mistral
Delicata e grande …è sempre un onore ricevere i tuoi complimenti
Un abbraccio
Carmelo