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La disperazione del poeta

Inserito il

colomba 2

Che mai nessun vile

nel suo albeggiare di vittoria

ti lasci fra le bianche lenzuola

dormire il suo sonno.

T’affaccerai all’alba

sul tuo terrazzo di un nuovo vivere,

dubbiosa della mia sofferenza

e della mia dimenticanza.

Tre sarano le notti

scolpite nel tuo tempo:

La prima per avermi solamente sognato,

la seconda per avermi perduto

e la terza per avermi consegnato

il tuo violato seno.

Cercherò rifugio nelle stazioni

e presagirò sulle chiome dei treni

l’amplesso di due colombe

che s’uccideranno in volo

facendo cadere piume storiche di sangue

in olocausto

al nostro grande amore.

 

Carmelo Caldone

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

»

  1. Bell, come un’amore sofferto, ma desiderato, ma voluto e poi perduto.

    Rispondi
  2. L’amore agognato e sofferto, immolato nel cuore della tua poesia
    Chapeau
    Mistral

    Rispondi

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