Che strana inquieta sensazione,la mia vita
con fiori di parole d’oltre universo
presuntuosi al flagello del destino…
Le navi raggiungono i loro porti
e i treni le loro stazioni
e le montagne avranno nelle cime
la rovina dei cieli.
…Ma io che voglio?
Dove mi porterò?
Il mio volto, il mio corpo e la mia anima
sono fermi nell’ansia e nella paura
di ciò che mi passa a fianco e non mi vive
di ciò che amo e non mi raggiunge.
Che strana inquieta sensazione, la mia vita
simile ad un orologio con le sue lancette ferme
su un cuore lontano
o verso la scia di un respiro profumato di ricordi.
Non posso….
Non posso per venerazione sottrarmi all’abbraccio
di questa madre vita
nè fermare la mia arsura dei baci
che non vogliono mai morire.
…Ditemi voi, fratelli e sorelle
di questa madre vita
dove troverò la mia pace
il mio spazio e il mio luogo
dove possa gridare la mia dispersa presenza
che teme l’urtare del tempo…e del mio tempo.
Carmelo Caldone
Bellissima, è sempre un piacere leggerti, buona giornata 🙂
Buona giornata anche a te Silvia, e grazie di cuore
Un caro saluto
Carmelo
Molto bella …con alcuni passaggi in cui riconosco il mio sentire.
Ti auguro una buona serata
Ti ringrazio gentilissima Laura e auguro anche a te una felice serata
Un caro saluto
Carmelo
L’inquietudine dell’anima è parte dell’uomo.
Non so dove la tua aneli andare, ma nella frase “Dove mi porterò?”, posso rispondere, quasi per assurdo, che a me ti sei portato. Con le tue meravigliose parole, con la tua delicatezza.
Grazie gentilissima…mi fai commuovere
a presto
e felicissima giornata
Carmello