Grottole 1965 – il bambino da sinistra sono io
Eccomi a voi
mie care pietre millenarie
Eccomi a te madre,
odo la tua voce
in questo lungo frusciare
d’acque lontane.
Eccomi a te, padre
ti vedo maestoso
mentri ti levi col tuo scudo in fiamme
in difesa al mio male.
Raduniamoci ancora
e lasciate che vi racconti
della mia vita
e di dove ella… s’inonda d’amore.
Andiamo ancora alla nostra porta
odorosa di primavera
e risanate i miei pensieri
fate come allora
quando cadevo nei sassi della strada.
Andiamo con i vostri occhi nei miei
verso il delicato eterno navigare degli astri
e soffermiamoci sotto l’ombra degli ulivi
or più che mai svettanti e in segno di croce
per quelle sorelle lontane
straziate d’amore e d’addio.
Carmelo Caldone
Bellissima poesia.la tua vita é simile alla mia .buona giornata 🙂
Mi hai commosso. Quanto è importante il tornare nella vita della famiglia d’origine, anche solo con il ricordo, con gli odori, con i sentimenti. E’ da lì che nasce il nostro essere.