Parallele le acque dal suo costato rapito
fuggivano sinuose
verso l’abbraccio dell’oblio del mare.
Un’onda più bizzarra
ricordò un’amato appello
e, poi solo silenzi.
L’uomo del fiume , l’ultimo abitante
di quella stazione di Santa Maria Novella
aveva ancora il frullio nella mente
di un’assurdo treno senza arrivo
e senza mai ritorno.
Se ne andava solo
simile al petalo emarginato
dalla corolla della vita
e tutte le immagini e le lusinghe di felicità
s’affondarono e passarono
sotto Ponte Vecchio a magnifica sera.
Relitto d’amore o acqua che lava
di quel che è stato …e non sarà mai più.
Carmelo Caldone
COMPLIMENTI! BELLISSIMA….
Benvenuta da me e grazie dei complimenti.
Carmelo
…petalo emarginato dalla corolla… Bello 🙂
Ciao Niko è sempre un piacere rivederti tra le mie poesie.
Un abbraccio
Carmelo
Grazie Carme, grazie mille 🙂
Un saluto mega 🙂
E’ come tornare a casa e sedersi a contemplare l’ emozione della tua eccelsa Poesia
Ti ammiro nel silenzio della mia anima
Un grande abbraccio
Mistral di Ombreflesuose
è un ammirazione corrisposta cara Mistral
Un grande abbraccio anche a te
e felicissima serata
Carmelo
L’acqua del fiume, come vita che scorre.
è vero Fulvia è la vita che scorre
sempre ammirato e contentissimo
delle tue visite
a presto
Carmelo
Grazie carmelo, per me è un piacere immenso passare ; prprio oggi ho commentato dell’acqua che scorre nel mio blog, legata al romanzo Siddharta.
Molto triste … ma vera. L’acqua che scorre come metafora del tempo che fugge e se ne va. Intravedo tuttavia la prospettiva di una speranza: “l’acqua che lava” … tendo sempre a trovare note di ottimismo, è la mia natura.
Tornerò a leggerti presto.
Primula
Benvenuta gentilissima e ti ringrazio della tua preziosa visita, è un onore.
Un caro saluto
Carmelo
Complimenti, la vena di malinconia mi piace molto in questa poesia.
Un sorriso,
Laura
Ben contento di essere apprezzato da te. e ti ringrazio di cuore della tua visita.
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Carmelo