Non c’era nei suoi occhi
il lampo del sorriso
nè l’enfasi di ritornare .
Ritornare dove?
Non era nato per ingannarsi la vita
ed era stanco
dell’orologio malato dal tempo
che puntava le sue lancette
in chissà quale cuore lontano.
Vendeva l’allegra-tristezza in versi
sulle soglie dei bar
per pagarsi l’illusione di vivere.
Quattro donne voltate di spalle
se ne andavano nella sera:
era la notte, il giorno, l’alba
e il suo dormire.
Chi violò il suo tempo felice
quando la musica dei versi
era una ghirlanda tra le galere
della ragione
e vestiva il nudo effimero del corpo
come un mantello d’eternità.
Dov’è
col suo tardivo pentimento
la dea che uccisce la cetra del poeta.
Dov’è
colei che indossa l’abito da sera
macchiato d’altri amori
che poi lo fa cadere sul pavimento
come un magnifico petalo…perduto.
Carmelo Caldone
Bello il paradosso tra allegria e tristezza… quest’ultima per le donne vestite del tempo e che ti voltavano le spalle?
Perchè dici che la Dea ha ucciso la tua cetra? Se suoni ancora in un crescendo così tante meraviglie… di lei devi solo compiacerti… poeta!!!
Bravo ti stai superando!!!!!
Grazie Nunzia…bella ed intelligente domanda. ma questa poesia è visionaria oppure una premonizione.
è una descrizione di come potrebbe essere il mio futuro…ma spero che questa dea non uccida mai nessuna cetra.
Ti auguro una felice sera
Carmelo
Mi hai spiazzato, oltre che stupito.
Un componimento che profuma di cantori antichi ma di vita attuale, un poesia che attraversa la vita senza essere datata…forse come chi cerca stancamente un cuore perduto. Sublime.
Grazie Gentilissima..commento di valore(come sempre)
Ti auguro una felice sera
e a presto
Carmelo
Bellissima l’immagine dell’orologio malato di tempo!
Benvenuta gentilissima e grazie
un caro saluto
Carmelo
Mi piace l’idea delle donne che rappresentano le varie parti del giorno.
Questa poesia scivola..bella!
Sono contento che la ritieni bella, anche le tue poesie son belle
un grazie di cuore
Carmelo