Prescelto dalla Dea in fiamme
venni portato sul trono dei mari
aveva l’arco e frecce di fuoco
e mi centrò il petto della vita.
…Cenere spiove,ora sui miei anni
e gli orizzonti hanno il colore del mio sangue
per quella ferita aperta ai suoi ricordi.
Prescelto per non morire e per non vivere
fui re delle sue lusinghe
ma col ritroso pensare all’amara fine di tutto.
…Cenere su quelle mie pagine
e pioggia sul mio andare…perduto.
Meglio non aver mai assaporato
il miele che incanta
e rimanere nella stasi dei giorni uguali
che morire ogni volta con te perduta
per un sole che s’accende
e, poi si spegne…
Carmelo Caldone
Carissimo mi piace leggere ciò che scrivi o solo racconti il dispiacere e che spesso lo faccio in silenzio invece di lasciare un segno del mio passaggio.grazie del tuo bel modo di essere.ciao
Grazie carissima ne sono lusingato.
un caro saluto
Carmelo
Per ogni sole che si accende e poi si spegne nascono parole di miele come le tue, non si possono vivere giorni tutti uguali, sarebbe morire.
Gentilissima, arguto commento il tuo…sempre brevi ma efficcaci.
Un caro saluto
Carmelo