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L’inganno della felicità


Prescelto dalla Dea in fiamme

venni portato sul trono dei mari

aveva l’arco e frecce di fuoco

e mi centrò il petto della vita.

…Cenere spiove,ora  sui miei anni

e gli orizzonti hanno il colore del mio sangue

per  quella ferita aperta ai suoi ricordi.

Prescelto per non morire e per non vivere

fui re delle sue lusinghe

ma col ritroso pensare all’amara fine di tutto.

…Cenere su quelle mie  pagine

e pioggia sul mio  andare…perduto.

Meglio non aver mai assaporato

il miele che incanta

e rimanere nella stasi dei  giorni uguali

che morire  ogni volta con te perduta

per un sole che s’accende

e, poi si spegne…

Carmelo Caldone

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

»

  1. Carissimo mi piace leggere ciò che scrivi o solo racconti il dispiacere e che spesso lo faccio in silenzio invece di lasciare un segno del mio passaggio.grazie del tuo bel modo di essere.ciao

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  2. Per ogni sole che si accende e poi si spegne nascono parole di miele come le tue, non si possono vivere giorni tutti uguali, sarebbe morire.

    Rispondi

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