Sempre elegante di giovinezza
diviene il suo tempo,
si fonde nel miraggio della non fine
e scende nelle corde
di quel violino del suo cuore
e sul lago inquieto della vita
crea il cerchio meraviglioso del sogno.
Un anno è passato da quell’ istante
quando scese nel mio cammino
l’astro che si fece corpo
quando la sua voce e il suo sorriso
si fecero scalinate per raggiungere
il giardino celeste degli amori eterni.
L’arpa delle mie parole
non potrà mai completarla
e s’infrange sull’ombra del mio stesso dolore.
Quante note di sue melodie
divenute visioni di mete
o semplicemente l’acume verso la pace
o il tormento sublime che accende
il nobile donarsi all’amore.
Scrive nell’alone serale a caratteri d’oro
nella stanza che s’affaccia sui cieli
e non potrà mai amare
se…la vera fiaccola del bene
non dovesse tingere di luce
le tenebre delle menti.
Un anno è passato
e nel mio risveglio, l’alba del suo sorriso
tinge di luce le tenebre del mio avvenire…
Carmelo Caldone
La tua Musa splende di meraviglia in ogni angolo della tua poesia
Ne sono rapita, complimenti
Bacini
Mistral
Buongiorno Mistral, la tua presenza nelle mie pagine le danno molta importanza,
perchè conosco la tua delicatezza e bellezza d’animo.
Grazie gentilissima…e quella musa splende ancora, e devo ringraziarla…sempre
Ti auguro una felice giornata
Carmelo
Bella come un quadro incorniciato di rara bellezza
Complimenti Carmelo
Un saluto caro
Gina