Più lontana di quella nuvola
m’artiglia lo sguardo
l’inquieta aquila.
La nicchia di quell’ultima torre s’è spogliata,
s’è spogliata del mio volto fanciullo
quando nello stupore della sera
volava fra gli infiniti sentieri.
…E, voi pensieri divini, illustri, impeccabili
ditemi perchè le ombre fiorite dei tramonti
e il battere del sole nelle nostre albe
d’improvviso si gelarono.
Potessi ribellarmi e lasciare un segno
in questo cielo che mi fa male.
…Venite angeli guardiani dei grandi amori
e diteci che c’è ancora tempo,
aspettateci ai vostri cancelli azzurri.
E, voi ribellatevi, fronde, valli, pianure, mari
e montagne,
travolgete con le vostre meraviglie le menti
che per vile dispetto spensero il nostro ardore.
…E, voi pensieri divini, illustri impeccabili
ditemi perchè sulla nostra vita che oscilla
non ci arriva più il calore di un incontro.
…Tornerai, tornerai nelle stanze del mio sonno
e nell’attesa brucerò in fretta la mia veglia
per correre con te sulle rive dell’infinito…
Carmelo Caldone
Poeta in questa lirica, come non mai. Mi piace molto nella tua poesia la domanda , ai ” pensieri divini, illustri, impeccabili…” di un” perchè non arrivi il calore di un incontro…” Forse è una domanda che molto spesso facciamo in tanti senza riuscire però a creare versi di tale intensità. Molto bravo . Un abbraccio. Isabella
Quale impeto in queste parole!
Domande, invocazioni e la speranza di una certezza.
Bellissima ed evocativa.
Buon fine settimana.
Meravigliosa ed emozionante,è bello farsi trasportare dal tuo sentire.
Un abbraccio
Trisch