Noi ce ne andammo
e non più udimmo
lo scalpitio dei cavalli
nelle strade terse di luna.
Non più sentimmo
odori di scrosciante pioggia
che la terra esalava nell’aria.
La casetta nella vigna
si vestì d’edera selvatica
tutta adornata di cielo caduto.
L’abbraccio d’azzurro cautelava
il mistero di chi
sostava nelle notti buie
e un riso arcano echeggiando tra i calanchi
poi, nell’acqua dei pozzi taceva.
L’albero d’acacia accoglieva
tra i suoi rami l’agonia
di chi dal vento dei sogni si faceva colpire.
Se ne andò la sospirata figliola
dagli occhi logori di pianto
e rimase la sua altalena ancora sospinta
dall’arrabbiato lontano amore.
In scosciante pioggia
si diluiva il suo cuore
e cadeva
cadeva…su quelle care mura
di quella casetta nella vigna…
Carmelo Caldone
Nostalgia che torna prepotente e l’immagine di quella casetta nella vigna è già poesia che commuove. Buona serata. Isabella
Una grande emozione nel ricordo del tempo che fu
Grazie ancora
Abbraccio
Mistral
Il nostro passato, i nostri ricordi, la nostra vita….L’emozione torna sempre.
Um dipinto nei colori delicati del ricordo
Applauso
Gina