Sembrava…nel cuore della sera
la città aprirle una via lattea
lontana dall’inutile girovagare di anime.
…In alto il suo viso illuminato
ammoniva le luci che si perdevano
si perdevano al pianto vittorioso
di ciò che si conclude.
Ella lontana…lontana
dal tempo che si dissolve
traeva il nettare dei cieli
per portarlo nel fremito degli abbracci perduti.
Fossi l’ultimo degli uomini
anche nell’indifferenza del suo sguardo
m’aprirei ricchezze d’eternità.
Carmelo Caldone
Buongiorno Carmelo, quanta smisurata dolcezza poetica, racchiude la Tua Anima.
La chiusa è di una bellezza commovente.
Sempre incantata
Con stima
Gina
Buona sera gentilissima Gina, è sempre felicità rivederti qui..
grazie della preziosa stima…molto ricambiata.
Un caro saluto
Carmelo
Per Te gioia e timore (quest’ultimo celato nell’indifferenza dello sguardo) mi sembra di capire… aleggiano nello spazio dove la poetessa si muove, e dissolve la grazia che Tu vedi!! Anch’essa come ogni umana perfezione di cui tu la dipingi con colori tenui (perfezione inesistente) penso si laceri per ogni cosa che si conclude… come ogni Poeta d’altronde, che vive nella costanza di un rincorrere la felicità… che poi s’accorge essere labile, e per questo convive con una velata malinconia nel cuore.
Bellissimo il sogno nella parte conclusiva della lirica… in tutto il suo contenuto di una bellezza armonica!!!
Buona sera, Nunzia…bentornata fra queste mie pagine…è vero gioia e timore.
Gioia perchè ho la fortuna di conoscere questa delicata e nello stesso tempo bravissima poetessa…
Timore perchè nella vita quando si conosce qualcosa di grande vi è quella paura ancestrale che la cosa grande e bella possa svanire nelle tortuose strade dell’esistenza.
Il tuo commento come sempre è centrato
Un caro saluto.
Carmelo