Entrai nei corridoi dell’oblio,
trovai tante stanze chiuse
sbarrate dalle nostre menti.
Solo dall’ultima stanza in fondo
trafilava una luce
e s’udiva una musica irreale.
Vi era un tappeto di rose
che finiva nell’ultima stanza in fondo.
E…voi luminari del tempo
come potete non udire il lamento
di chi ha distaccato il corpo dall’esistenza
per un amore perduto.
Nei corridoi dell’oblio
i nostri bambini mai avuti
come angeli svanirono
dalle nostre braccia terrene.
Nei corridoi dell’oblio
le nostre madri ancora in pianto
rividero la neve e il gelo
sui nostri volti sacrificati all’amore.
Quella musica irreale
nell’ultima stanza in fondo
è la tua voce che mi chiama
e compone sinfonie eterne
e m’accarezza la fronte
infinitamente… dolente.
Carmelo Caldone
Ho dimenticato volutamente, come sia ancora vitale e bello tornre a perdermi in quei passaggi.
Attraversando i Tuoi Corridoi sono giunta davanti all’ ultima stanza : un odore di Poesia mi ha inebriato: la Tua.
Sei Grande,,,,caro Poeta
Con tanta stima
Gina
Grazie Gina..mi rendi onore, anche le tue poesie sono inebrianti.
ricambio la stima augurandoti una felicissima giornata.
Carmelo
un percorso d’incantevole poesia.
Complimenti
Un abbraccio
….STUPENDA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!……….Una METAFORA ESISTENZIALE…anche ” TROPPO” tutto sommato, per WordPress…..