Non mi basta la vita
e le vesti di questa mia esistenza
mi vanno stretti.
Mi vorrei aggrappare
all’alata immortale mente Divina
per meglio difenderti
dalle alcove degli inganni.
Te ne andrai chissà dove
ma ricorderai e ti ricorderò
che la vita ancora impera
come una perla mai colta sulla tua bocca.
Vorrei essere una foglia nel tuo roseto
trasbordata dalla forza degli amori
e rinnegarti che io sia un uomo
per volerti sempre più bene.
Carmelo Caldone
Complimenti per la delicatezza d’espressione.
Siamo onorati di avere un esponente grottolese di questo calibro.
Un caro Saluto. Saverio.
Esagerato Saverio…. grosso calibro?
Non mi sento così grosso…comunque grazie dei complimenti, caro amico e sostenitore.
Un caro saluto anche a te.
Carmelo
Il poeta non si accontenta mai della materialità della vita….cerca l’infinito nel sogno che spesso appare illusione, come in questa lirica: la voglia di difendere dagli inganni chi è oggetto di dedica di questa poesia… questa voglia è utopia, perchè spesso la stessa vita è un inganno, e pertanto è difficile preservare qualcuno (chi amiamo) dai dolori! Non ci resta che amare e vestirci del desiderio di continuare a sperare (la foglia del roseto!)
Bravo Carmelo…..che animo!!!!!
è vero Nunzia, cerco l’infinito dei sentimenti, per non cadere nella rassegnazione agli eventi negativi che possono accompagnarci nella vita
e sperare sempre che le persone care non vengano mai turbate da tale situazioni.
Io anche nella poesia lo manifesto da farne una delle tante ragioni della mia vita.
Carmelo
“Non mi basta la vita/e le vesti di questa mia esistenza/mi vanno stretti.” Come potrebbe essere diversamente? Chi si intrapola non può creare versi così profondi che tagliano l’anima. bellissima.