Anche le strade dell’infelicità
hanno il loro punto d’arrivo,
forse per me sono le più facili da proseguire
da quelle strade che conducono al cuore amato.
Le navi raggiungono i loro porti,
i treni fendono l’aria d’abbracci sospesi
e gli orizzonti hanno la rovina dei cieli
ma il mio volto e la mia anima
resteranno per sempre nelle strade.
Non ho regni per riposare e realizzarmi,
c’è sempre quella farfalla nera dell’inconscio
insaziata d’amore e di vita nell’ombra della mia luce.
Dove sei vita?
Sei forse negli occhi di chissà quale vero amore
o nelle trame lontane
che libera la mente come un’assurdo aquilone
che non vedrà mai più la terra?
Le strade dell’infelicità io le vedo più semplici
difatti non sento clamore
ma è solo un’assordante pulsare di lento pianto
che prima o poi sarà accolto fra le mani di qualcuno
o solamente fra gli argini delle mie strade
Carmelo Caldone
Nonogno delle mie affermazioni, ma ci tengo a dirti che le tue poesie sono meravigliose. Complimenti! Sono parole attuali ma celano la poesia delle antiche odi.
Scusa, la mia tastiera obsoleta (dalla quale non riesco a separarmi) mi tira brutti scherzi, nella prima parte del commento volevo dre che:Non hai bisogno….