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Inno alla solitudine


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Mai vissi da padrone di me stesso

come ora, su questo fiume.

Scorrono figure acquose

trascinando i fiori dei miei pensieri

che affogano e poi riemergono.

Raggi di quel che fu il nostro sole

si spengono fra le schiume d’antichi rimorsi.

Odo rumori di folle che si amano,che si odiano

e tentano con braccia d’aria d’avvolgermi.

Ma solo il tuo spirito è mio e vive fra i miei fogli

con tre parole che sfidano il  tuo destino:

–Dimenticami–ama– e sii felice–

Carmelo Caldone

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Informazioni su carmelocaldone

Scrivimi: caldonegs@virgilio.it

Una risposta »

  1. Generosi e belli questi versi ,che trascinano nella memoria, il tempo passato
    Grazie davvero, caro Carmelo
    Abbraccio
    Mistral

    Rispondi

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